Nel corso dei lavori di
realizzazione della rete pluviale del Comune di Statte,
opportunamente sottoposti a sorveglianza archeologica, è stata
effettuata - proprio in questi giorni - una importante scoperta
archeologica: la Cooperativa Novelune, incaricata
dall'Amministrazione Comunale, ha individuato, scavato e documentato
una necropoli di Età Greca composta da un gruppo di tombe a
sarcofago con resti del corredo ceramico e delle inumazioni.
In
particolare, delle tre tombe indagate, la prima ha restituito due
scheletri e due
lekythoi
a figure nere in cattivo stato di
conservazione, la seconda solo lo scheletro e la terza è risultata
vuota, già manomessa in passato, forse in concomitanza di lavori
agricoli che hanno interessato l'area. Una delle due lekythoi,
già sottoposta ad un primo intervento di pulitura da parte dei
restauratori della Soprintendenza Archeologica, presenta, sulla
spalla, un motivo floreale a boccioli concatenati, tipico della
ceramografia attica, che consente di datare questo vaso –
utilizzato per conservare oli profumati ed unguenti, utilizzati nelle
cerimonie funebri – al V secolo a.C.
La datazione è anche
confermata dalla la tipologia dei sarcofagi, che sono scolpiti, con
particolare accuratezza, in un unico blocco di calcarenite e coperti
da lastre dello stesso materiale. Tutti e tre i sarcofagi presentano
all'interno, un “cuscino” risparmiato dall'escavazione, che
simula perfettamente la conformazione di un letto funebre. I
risultati dello scavo archeologico, condotto con la direzione
tecnico-scientifica della Soprintendenza Archeologica della Puglia,
aggiungono, quindi, un importante tassello alla storia del Comune di
Statte, per il quale, pur in presenza di altre, cospicue,
testimonianze di frequentazione antica, questa è la prima
attestazione certa della presenza di un insediamento dei coloni
greci, proprio dove insiste l'attuale abitato.
Lo scavo archeologico è
stato condotto da Cosimo Pace, Evelyn Fari ed Annalisa Biffino; la
documentazione grafica è stata realizzata da Daniele Biffino della
Cooperativa Novelune.
Ha coordinato le attività sul campo
Piero Angotti della Soprintendenza Archeologica della Puglia.
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